TRAINING HALL 2016-2017 – L’IDOLO

L’IDOLO

CALL TO ACTION 2016/2017

28 settembre/5 ottobre 2016

Ore 20.00/23.00
Zona K, Via Spalato 11, Milano

Il 28 settembre e il 5 ottobre – dalle 20.00 alle 23.00 – sono organizzate a Zona K, Via Spalato 11, due serate di workshop gratuite aperte a tutti con Igor LoddoFranco Reffo/Compagnia Nut Antonio Amore, in cui sarà possibile sperimentare le metodologie di lavoro del laboratorio Io Non Parlo Sono Parlato e in cui saranno selezionati previo colloquio i partecipanti alla Working Class 2016/2017, la classe di ricerca di quest anno di formazione.

Io Non Parlo Sono Parlato si dedica alla creazione di nessi tra temi scientifici e teatro, nel tentativo di mettere in scena progetti, spettacoli, installazioni performative che rendano la scienza un momento divulgativo accessibile, in grado di suscitare emozioni e mettere in relazione persone e identità, in un percorso artistico che ha una forte connotazione di contenuto ma trae origine dalla fisicità del teatro e dalle sue molteplici sfumature.

Il contest di lavoro del 2016/2017 è l’IDOLO.

Il giudizio sulla figura dell’idolo e sulla pratica dell’idolatria è unanime e costante: si tratta, sempre e per tutti, di qualcosa di negativo, di pericoloso, di una realtà con la quale è bene non avere nulla a che fare. La parola d’ordine è dunque sempre la stessa: gli idoli devono essere distrutti. Eppure gli uomini, della nostra come di ogni altra epoca, siano essi credenti o non credenti, ricchi o poveri, colti o ignoranti, non smettono un istante di fabbricarli e adorarli. Come spiegare l’universalità di tale legge? Perché “il bisogno di comunione nell’adorazione è il più grande tormento di ogni uomo singolo, come dell’intera umanità, fin dal principio dei secoli” (F. Dostoevskij)?

Perché “vi sono nel mondo più idoli che realtà” (F. Nietzsche)?  

(Silvano Petrosino)

Ispirandosi al lavoro di Silvano Petrosino, come lo è stato per “L’impossibile”, il tema dell’idolo sarà il centro del lavoro di ricerca. Un percorso in cui si sperimenteranno nuovi approcci alla recitazione e si costruirà un percorso spettacolare attraverso linguaggi e modalità diverse.

Il percorso prevede un appuntamento settimanale (il mercoledì sera dalle 20.00 alle 23.00) e appuntamenti di approfondimento durante l’anno, workshop intensivi durante il weekend nei quali sono coinvolti diversi artisti italiani e internazionali (Roy Hart Theatre/Ian Magilton; Compagnia Nut e altri in via di definizione).

Conduttore del percorso è Igor Loddo, direttore artistico di Io Non Parlo Sono Parlato, affiancato da Franco Reffo/Compagnia Nut e Teatro Filodrammatici e Antonio Amore, che approfondiranno il lavoro sulla destrutturazione del movimento e sulle tecniche di organicità del movimento.

Nel corso dell’anno sono previsti diversi momenti spettacolari,installazioni, atti performativi, incontri con il pubblico, dove i partecipanti al laboratorio potranno sperimentare direttamente sulla scena il percorso di ricerca intrapreso, con l’obiettivo di costruire un lavoro finale da presentare a fine giugno.

Per diventare allievi del laboratorio è necessario un colloquio, oltre alla partecipazione ai due open day.

Da gennaio è prevista la creazione di una classe di lavoro parallela gratuita, per attori professionisti e su selezione, con la quale portare avanti progetti da distribuire.

Impossibile 2015/2016: alcuni momenti di messa in scena

Sogno e son Desto

J-Installazione impossibile

I-PR (IM-POSSIBLE RELATIONSHIP)

Dove/quando


Working Class – Zona K, Via Spalato 11, Milano, 

tutti i mercoledì sera dalle 20.00 alle 23.00, dal 28 settembre 2016 al 28 giugno 2017

Seminari di approfondimento – Spazio Lambrate, Viale delle Rimembranze di Lambrate 16, Milano, date da definirsi.

Info su progetto, materiali, insegnanti

iononparlo@gmail.com

francescaaudisio@hotmail.com

3491708568/3335223569

IDOLO

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

LEZIONE APERTA

Mercoledì 25 gennaio 2017, ore 20.00


Serata condotta da
Antonio Amore
Igor Loddo
Franco Reffo


Intervento in apertura di David Bidussa


Con la partecipazione di tutti gli allievi del Training Hall 2016/2017


Zona k, via Spalato 11, Milano
Ingresso gratuito 

In occasione della settimana della memoria, Io Non Parlo Sono Parlato all’interno del laboratorio Training Hall dedicato al tema dell’idolo darà la possibilità a chiunque ne abbia interesse di assistere e partecipare attivamente alla lezione degli allievi con un introduzione da parte di David Bidussa, storico sociale delle idee che traccerà una linea di collegamento, tra il tema dell’idolo, il fanatismo e la giornata della memoria.

Ingresso libero senza prenotazione
info iononparlo@gmail.com

KILL ILL
liberamente tratto da “La Visita della vecchia Signora” di Friedrich Dürrenmatt
24 E 25 GIUGNO 2017
Ore 20.30
ZonaK, via Spalato 11 – Milano

Direzione Artistica Igor Loddo
Un progetto di Antonio Amore, Igor Loddo, Franco Reffo
Curatori scientifici Silvano Petrosino, David Bidussa
Organizzazione Francesca Audisio
Disegni Tania Ricciardi
Graphic Design Melissa Longa

Con Lisa Benevento, Anna Besozzi, Eleonora Bettenzoli, Monica Borgonovo, Anna Cirrincione, Nino Galluccio, Martina Gentile, Melissa Longa, Irina Markarova, Aurelio Masoli, Nadia Mazzucchelli, Paolo Paolucci, Tania Ricciardi, Simona Rotigliano, Matteo Sansalone, Antonella Scarinci, Alessandra Terranova, Carlo Vella, Ida Ziliani

CHE COS’E’ UN IDOLO?

L’idolo non è una questione religiosa a cui chi non ha fede o non crede può sottrarsi, piuttosto è una questione profondamente antropologica. Dove c’è l’uomo c’è sempre idolatria e la vera sfida dovrebbe essere, oggi più che mai, quella di essere veri uomini senza idolatrare. E’ possibile? Statisticamente no.

Chi vuole affrontare il tema dell’uomo, di come è fatto, di come si comporta, prima o poi si imbatte nel tema dell’idolatria. L’uomo si costituisce intorno a questo tema più che mai fecondo.

Cos’è l’idolo? 

L’idolo è sempre una parte che il soggetto decide di vivere come il tutto.

Quale parte? Qualsiasi. 

Qualsiasi parte infatti può diventare idolo. Chi ha la bellezza tenderà a idolatrare la bellezza, chi ha il denaro il denaro, o i figli, il lavoro, lo sport, la politica, ma anche l’attività benefica, il volontariato ecc.

Ma perché l’uomo decide di dedicare tutto il suo tempo, la sua energia, intorno al suo idolo? Perché l’uomo ha bisogno di un punto di appoggio o di un punto di quiete. 

Siamo infatti abitati da una inquietudine irriducibile, da una mancanza, che non è semplicemente un’assenza di qualche cosa. L’uomo è fatto per essere uomo, non per la felicità o almeno non immediatamente. Non è l’elogio dell’infelicità, ma dell’uomo. Proprio per questo cerchiamo un punto di riposo perché se riusciamo a convincerci che il desiderio della nostra vita è di possedere qualcosa (ad es. la Ferrari), questo ci darà tranquillità. Non sarà l’oggetto in sé importante, ma ciò di cui lo investiremo, ciò che rappresenterà per noi. 

Diventiamo quindi osservatori e protagonisti di una scena in cui realizziamo l’appagamento dei nostri desideri inconsci. 

L’idolo non è certamente sempre negativo o negativo in sé, ma lo diventa se si sostituisce in toto al soggetto, che così facendo arriverà ad un punto di distruzione. L’idolo distrugge il soggetto, non chi gli sta intorno.

A partire da questi concetti, durante il nostro lavoro di ricerca abbiamo riconosciuto in un’opera teatrale, “La visita della vecchia signora” di Friedrich Dürrenmatt, la storia che più raccontava l’idolo, soprattutto quello moderno.

KILL ILL

Liberamente tratto da La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt

Il dramma si svolge nell’immaginaria cittadina di Güllen, cittadina decaduta in una situazione di abbandono e di crisi socio-economica.

La città sta preparando le celebrazioni per l’arrivo di Claire Zachanassian, un tempo cittadina di Güllen e ora multimiliardaria, tornata a visitare il paese natio. 

Claire giunge nel paese e annuncia ai concittadini la vera ragione della sua visita: in gioventù rimase incinta dalla relazione avuta con il fidanzato Alfredo Ill, che però negò la paternità e corruppe due ubriaconi perché dichiarassero in tribunale di aver avuto rapporti con Claire Zachanassian. La ragazza venne cacciata con disonore dal villaggio e bollata come prostituta. Dopo aver accumulato uno straordinario patrimonio con una serie di fortunati matrimoni, offre un miliardo di franchi a Güllen per l’omicidio di Ill, che negli anni era diventato uno dei cittadini più stimati della città. Gli abitanti all’inizio rifiutano, ma iniziano presto ad acquistare beni costosi a credito anche dal negozio dello stesso Ill, come se si aspettassero l’arrivo di nuove risorse nel futuro. Ill se ne rende conto ed inizia ad allarmarsi. Gli abitanti di Güllen iniziano lentamente ma inesorabilmente a mutare il loro atteggiamento di sostegno ad Alfredo Ill. Diventa presto ovvio che l’unica strada per sostenere un tale livello di indebitamento è la morte di Ill. Inizialmente ciascuno sembra sperare che avvenga qualche incidente. Claire Zachanassian da parte sua attende soltanto che gli abitanti prendano la loro decisione. L’epilogo le darà ragione e Ill sarà ucciso collettivamente.

Questa storia è il nostro pretesto per riflettere ed accompagnare gli spettatori nelle motivazioni che spingono l’essere umano a cedere all’idolo, e mostrare quanto l’idolo possa diventare distruttivo.

Gli spettatori non saranno fruitori passivi di un lavoro, ma parte attiva in un processo che li coinvolgerà dall’inizio alla fine.

Requisiti per poter partecipare come cittadini di Güllen:

–   venire a ZonaK, via Spalato 11, sabato 24 o domenica 25 giugno entro le 20.30

–   outfit per la serata di colore GIALLO (tutto l’outfit o solo un elemento)

Ingresso unico € 8 senza prenotazione