IO NON PARLO SONO PARLATO/ZONA K/DRELLA STUDIO
L’IMPOSSIBILE: TANTI ARTISTI, UN UNICO PERCORSO
Il 18 e 25 settembre, dalle 20.00 alle 23.00, sono organizzate due serate di Workshop gratuite aperte a tutti con Igor Loddo, Franco Reffo/Compagnia Nut e Antonio Amore, in cui sarà possibile sperimentare le metodologie di lavoro del laboratorio Io Non Parlo Sono Parlato e in cui saranno selezionati i partecipanti alla Working Class 2, la classe laboratoriale avanzata per l’anno 2015/2016 di Io Non Parlo Sono Parlato. Gli allievi attori non selezionati alla Working Class 2, entreranno a far parte della Working Class 1.
Io Non Parlo Sono Parlato, elabora per il 2015/2016 un percorso teatrale che mette insieme artisti diversi, lanciando un contest di lavoro, il tema dell’IMPOSSIBILE.
Gli artisti
Igor Loddo (teatro); Franco Reffo – COMPAGNIA NUT (teatro-danza); Antonio Amore (De-strutturazione del movimento); Nina’s Drag Queen (espressione); Beatrice Cammarata (Make up); Silvano Petrosino – UNIV. CATTOLICA (contenuti); Ian Magilton – ROY HART THEATRE (Voice of the soul)
Il tema
Partendo dal pensiero di Derrida, una riflessione sull’impossibile. In un mondo determinato dai processi e dalle procedure il tentativo di comprendere attraverso il teatro la sorpresa della liberazione del possibile, che cessa di essere calcolo e determinazione e diventa imprevedibile.
Quando un problema sfida il senso comune, l’intuizione creativa rovescia le prospettive e l’impossibile può diventare possibile, non solo probabile.
Cosa succede se studiamo l’impossibile nel teatro?
Abbiamo numerosi esempi di teatro impossibile, basti pensare al pensiero centrale di Beckett, che ritiene impossibile la condizione umana. Con lui, Jean Tardieu, Eugene Ionesco, Arhur Adamov, Georges Schehadé. E una seconda generazione che ha avuto come protagonisti Harold Pinter, Boris Vian. Ma non c’è solo questo. L’impossibile è anche tutto ciò che non crediamo possibile di raggiungere con il nostro corpo, la nostra voce, il nostro esistere sulla scena nello spazio – tempo.
E’ capire le sue dinamiche, focalizzare il momento in cui l’impossibile diventa tale o trasforma se stesso, analizzare cosa può fare un attore per trasmettere l’impossibile al pubblico o trasportarlo in un mondo impossibile che considera reale.
Sfidare l’impossibile, vederne i limiti, capirne le dinamiche, diventa allora un gioco creativo che grazie alle esperienze filosofiche e all’immaginazione dei grandi pensatori permette di affrontare un percorso di conoscenza che passa per le vie della mente, del corpo, delle emozioni attraverso tutti gli strumenti che il teatro e le arti possono fornire.
Il laboratorio e i partecipanti
Working Class 1
E’ dedicata ad allievi attori di tutte le formazioni, anche non esperti, che vogliano avvicinarsi al teatro sperimentando da subito con grandi nomi nazionali e internazionali con un metodo alla portata di tutti. L’accesso alla Working Class 1 è libero e non vincolato a nessuna selezione. Prevede una serata di lezione a settimana (il mercoledì sera) e un weekend di approfondimento del lavoro al mese, compreso nel prezzo ma non obbligatorio.
Working Class 2
E’ dedicata ad allievi di teatro di lungo corso, che vogliano sperimentare un percorso che si snoda intorno a un tema e lo affronta da diverse prospettive. E poi attori professionisti, interessati al lavoro e alla commistione di arti, alla ricerca di nuove forme di sperimentazione. Il laboratorio è prodromico per la nascita di nuove collaborazioni, che possano sfociare in nuove progettualità e produzioni, come il recente #DeCamera, Boccaccio al tempo dei social spettacolo al momento in distribuzione che ha già vinto numerose segnalazioni (spettacolo vincitore del Nops Festival di Roma, Premio Miglior Attrice al Nops Festival di Roma a Chiara Cosentino, Selezione Roma Fringe Festival, Selezione Premio Incroci Teatrali Santa Margherita Ligure).
Prevede una lezione serale settimanale (il lunedì sera) e un weekend intensivo di approfondimento al mese.
Per accedere alla Working Class 2 è necessaria una selezione, che permetta a tutti gli insegnanti di valutare la preparazione dell’allievo attore. Le selezioni si terranno a settembre, il 18 e 25 settembre dalle ore 20.00 alle 23.00, in occasione delle due serate gratuite di Open Day, alle quali possono partecipare anche attori non interessati a iscriversi al laboratorio annuale, per entrare in contatto con la realtà di Io Non Parlo Sono Parlato.
Dove/quando
Working Class 1 e seminari di approfondimento
Zona K, Via Spalato 11, Milano, tutti i mercoledì sera dalle 20.00 alle 23.30, dal 7 ottobre 2015 al 29 giugno 2016
Working Class 2 e seminari di approfondimento
Drella Studio, Via Agudio 8, Milano, tutti i lunedì sera dalle 20.00 alle 23.30, dal 12 ottobre 2015 al 27 giugno 2016
IMPOSSIBILE
Consideriamo il concetto di impossibile secondo il paradosso del filosofo francesce Jacques Derrida che ci piace molto. Questo paradosso a proposito dell’ars vivendi leibniziana come pratica di pensiero che i testi di Derrida si sforzano di mettere in atto. Non un impossibile inteso nel senso di qualcosa che non si può umanamente fare o come negazione. Ma il tentativo, in un mondo dominato dal “programmato”, che ci suggerisce che l’impossibile è essenziale per riscoprire che nell’essenza dell’esperienza umana c’è qualcosa di irriducibile a qualunque tentativo di programmazione, di pregiudizio, di previsione. Si tratta in effetti di liberare l’immaginazione per stabilire nuovi possibili nessi tra discipline, autori, problemi, concetti, termini, professionalità, linguaggi, ecc. diversi, e produrre una sorta di feconda contaminazione. Si tratta anche di riconoscere l’urgenza di liberarsi dall’immaginazione, si tratta di pensare la necessità di una simile liberazione per disporsi ad accogliere, come in un continuo risveglio dalla proiezione della propria immagine nel proprio immaginare l’impossibile, ciò che si inventa e non si immagina, cioè l’altro e la sua venuta.
Il sogno crediamo che c’entri con l’impossibile, perché nei sogni l’immaginazione si libera e tutto diventa impossibile. Fino a quando non ci si risveglia e ritorniamo al possibile.
J è un installazione/performance. Il punto di arrivo e di partenza del progetto di ricerca sul tema dell’impossibile.
J come Jacques Derrida, il cui concetto abbiamo seguito e sviluppato. Superare il possibile attraverso la sorpresa, la non previsione. Cercare di liberare e liberarsi dall’immaginazione.
J come Jacques Lacan, i cui concetti estetici sono stati affrontati per definire nuove relazioni sulla scena e nuovi approcci alla tecnica attorale.
J come Jean Tardieu che attraverso le 6 piéce di “Diffidate dalle parole” ci suggerisce che esiste dell’altro che va aldilà delle parole, aldilà dei significati, aldilà delle relazioni.
Un’installazione guidata, dove il pubblico potrà esistere e assistere a quello che accade, attraverso le sue stesse parole. Lo spettacolo di fine anno del percorso impossibile 2015/2016, dove le due working class 1 e 2 hanno lavorato sul tema realizzando una ricerca viva, compiuta, e pronta a essere divulgata.
Il tentativo di mettere in scena la scienza, con un’installazione vivente, prima, con delle scene teatrali, poi, in un unico percorso di senso.
Al pubblico il compito di indicare la strada e abbandonarsi.
Capendo insieme dove possiamo andare.
Ingresso unico senza prenotazione, 8 euro
Per bambini sotto i 12 anni, ingresso gratuito
iononparlo@gmail.com
I-PR
(IM-POSSIBLE RELATIONSHIPS)
Dal 5 al 19 luglio 2016, a cura di Io Non Parlo Sono Parlato
BASE Milano – Via Tortona 40 (ingresso da Via Bergognone)
Milano, luglio 2016_ Io Non Parlo Sono Parlato, il gruppo di ricerca teatrale di Milano, che da anni lavora tentando di trovare la formula che permetta di divulgare in formato performing art temi scientifici e filosofici, si apre alla città nel mese di luglio, con tre appuntamenti pubblici (quasi) gratuiti.
Il 5, il 12 e il 29 luglio, il gruppo di Io Non Parlo sarà presente a BASE, in via Tortona 40, per tre serate aperte a tutti (attori, uditori, spettatori) in cui sarà raccontato il tema dell’IMPOSSIBILE, partendo dalle riflessioni di Jacques Derrida e secondo i consigli di Silvano Petrosino (Università Cattolica di Milano), curatore scientifico del percorso. Igor Loddo, direttore artistico del progetto, racconterà attraverso tre workshop teatrali, tutto il percorso affrontato durante l’anno dal gruppo di lavoro, permettendo a tutti di diventare protagonisti del processo e assistere a momenti di open theatre.
Tre workshop pubblici, un meeting di riflessione, due installazioni performative secondo il pensiero di Derrida. Un momento per la città al quale tutti possono partecipare, come spettatori, come protagonisti, come attori, come uditori. Un momento di scambio inter generazionale sulle relazioni e sullo stare insieme.
Un percorso im-possibile attraverso il gioco della parallasse, ovvero lo spostamento angolare apparente di un oggetto, quando viene osservato da due punti diversi. Se l’oggetto, in base alla posizione in cui lo osserviamo, sembra avere uno spostamento, cosa accade se combiniamo principi diversi, anche in contrappunto tra loro, attraverso la relazione?
Concepire e aprirsi a tutte le posizioni, rinunciare allo stallo e all’antagonismo, provare su di sé una relazione im-possibile.
Superare il possibile attraverso la sorpresa, la non previsione.
Cercare di liberare e liberarsi dall‘immaginazione.
La ricerca del mistero celata in ogni piccolo gesto, in ogni umana relazione.
I workshop sono aperti a tutti, sono composti da tre momenti di lavoro accompagnati ciascuno da un momento performativo sotto forma di lezione aperta, spettacolo o installazione. E‘ possibile partecipare a tutti e tre i workshop o uno solo. Per partecipare al momento conclusivo come performer è obbligatorio partecipare a tutti e tre i workshop. Le serate sono aperte a pubblico uditore e allievi attori e non è necessaria alcuna esperienza teatrale pregressa.
Al termine del percorso, sarà presentata J_INSTALLAZIONE IMPOSSIBILE, nella sua forma compiuta o in parte (dipenderà dai partecipanti).
Il programma
5 luglio 2016
- Ore 19.00/21.00: Im-possible meeting
Im-possible relationships: installazione performativa con i partecipanti della Working Class 1 e 2 del percorso annuale Io Non Parlo Sono Parlato.
- Ore 21.00/23.00: Im-possible Workshop
NoBody: l’esperienza della divisione e della duplicazione dell’attore.
12 luglio 2016
- Ore 19.00/20.30: Im-possible meeting
Dibattito pubblico sull‘IMPOSSIBILE: una spiegazione pratica del percorso artistico sull’impossibile, con alcuni momenti performativi e lo storytelling del percorso.
- Ore 20.30/22.30: Im-possible Workshop
The Im-possible voice: una voce che non si interrompe, che non si interroga mai, che non si guarda allo specchio, ma supera se stessa, diventando tante voci e tanti corpi.
19 luglio 2016
- Ore 19.00/21.00: Im-possibile meeting
Impossible Relationships: La conoscenza come atto di ri-conoscenza: installazione performativa e lezione aperta con i partecipanti al workshop.
- Ore 21.00/22.30: Conclusions
Spettacolo: J_Installazione Impossibile, con Lisa Benevento, Franca Fiore, Sabina Laudati, Antonio Margiotta, Aurelio Masoli, Matteo Sansalone, Antonella Scarinci, Ida Ziliani, Carlo Maria Vella, diretti da Igor Loddo
La partecipazione ai workshop prevede il versamento di una quota simbolica di 5 euro per ciascun workshop (over 70 partecipazione gratuita)
Per iscrizioni e maggiori informazioni sul progetto:
349.1708568; 333.5223569
17 marzo 2016
Ore 21.00
Zona K, via Spalato 11
Ingresso gratuito
SOGNO E SON DESTO: L’IMPOSSIBILE RISVEGLIO
UN omaggio a Lacan
lezione aperta condotta da Igor Loddo, Antonio Amore, Franco Reffo
consulenza scientifica percorso Silvano Petrosino
Al terzo anno di lavoro congiunto, il linker Io Non Parlo Sono Parlato si sta dedicando quest anno al tema dell’IMPOSSIBILE. Io Non parlo sono Parlato è un progetto che mette insieme artisti diversi in un contest di lavoro, con l’idea di unire competenze per lavorare a tutti i livelli con attori, artisti, operatori culturali, creando ponti di collegamento e idee comuni su nuove progettualità.
Il laboratorio annuale, suddiviso in Working Class 1 e 2, è costruito perché la formazione possa essere multidisciplinare e diversificata, adatta a chi vuole affrontare un percorso di studio alternativo senza perdere di vista le basi del teatro.
Il 17 marzo, a Zona K, via Spalato 11, alle 21.00 sarà presentato SOGNO E SON DESTO un omaggio a Lacan, una lezione aperta di riflessione, dove unendo le suggestioni di Silvano Petrosino dell’Università Cattolica di Milano, curatore scientifico del percorso annuale, alle sperimentazioni dei tre insegnanti principali dei laboratori – Igor Loddo (teatro); Franco Reffo – COMPAGNIA NUT (teatro-danza) e Antonio Amore (de-strutturazione del movimento) – si cercherà di capire se è possibile mettere in scena l’im-possibile.
In un mondo determinato dai processi e dalle procedure il tentativo è comprendere attraverso il teatro la sorpresa della liberazione del possibile, che cessa di essere calcolo e determinazione e diventa imprevedibile. Quando un problema sfida il senso comune, l’intuizione creativa rovescia le prospettive e l’impossibile può diventare possibile, non solo probabile.
Esistono oggetti impossibili, che noi concepiamo nella loro concretezza ma non potrebbero esistere nel mondo. È il caso di quegli oggetti che non possono essere costruiti nella realtà tridimensionale perché in contrasto con le leggi della geometria e della fisica, che possono essere disegnati bidimensionalmente.
Cosa succede se studiamo l’impossibile nel teatro?
Abbiamo numerosi esempi di teatro impossibile, basti pensare al pensiero centrale di Beckett, che ritiene impossibile la condizione umana. Con lui, Jean Tardieu, Eugene Ionesco, Arhur Adamov, Georges Schehadé. E una seconda generazione che ha avuto come protagonisti Harold Pinter, Boris Vian. Ma non c’è solo questo. L’impossibile è anche tutto ciò che non crediamo possibile di raggiungere con il nostro corpo, la nostra voce, il nostro esistere sulla scena nello spazio – tempo.
E’ capire le sue dinamiche, focalizzare il momento in cui l’impossibile diventa tale o trasforma se stesso, analizzare cosa può fare un attore per trasmettere l’impossibile al pubblico o trasportarlo in un mondo impossibile che considera reale.
Sfidare l’impossibile, vederne i limiti, capirne le dinamiche, diventa allora un gioco creativo che grazie alle esperienze filosofiche e all’immaginazione dei grandi pensatori permette di affrontare un percorso di conoscenza che passa per le vie della mente, del corpo, delle emozioni attraverso tutti gli strumenti che il teatro e le arti possono fornire.
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Sogno e son desto: l’impossibile risveglio
un omaggio a Lacan
lezione aperta condotta da Igor Loddo, Antonio Amore, Franco Reffo
consulenza scientifica percorso Silvano Petrosino, Università Cattolica di Milano
organizzazione Francesca Audisio
con
Working Class 1 – Maddalena Arpa, Eleonora Bettenzoli, Monica Borgonovo, Domenico Galluccio, Michele Panariello, Paolo Paolucci, Alessandra Terranova
Working Class 2 – Lisa Benevento, Franca Fiore, Sabina Laudati, Antonio Margiotta, Aurelio Masoli, Matteo Sansalone, Antonella Scarinci, Carlo Maria Vella, Ida Ziliani,
Per maggiori informazioni, cv insegnanti, foto:
Zona K, Via Spalato 11, Milano, tutti i mercoledì sera dalle 20.00 alle 23.30, dal ottobre 2015 a giugno 2016.
Mob. / Whatsapp +39 333 522 35 69
Mob. / Whatsapp +39 349 170 85 68